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Trainspotting: altri libertini di Edimburgo e Iggy Pop

“Devi trovare qualcosa di nuovo Rents, non puoi startene tutto il giorno chiuso in casa a pensare a Ziggy Pop” “Si chiama Iggy Pop” “Si insomma, come si chiama”. Così Diane si rivolge al suo ragazzo, Mark Renton, in una delle scene cruciali di Trainspotting, prima del suo trasferimento a Londra.

Il romanzo cult di Irvine Welsh, Trainspotting, e l’altrettanto famoso adattamento cinematografico ruotano intorno al mito di Iggy Pop, l’Iguana”, icona di musica alternativa e punk, di stile rock,  di una vita vissuta col piede sull’acceleratore. Si capisce fin dalla prima scena del film, in cui il regista Danny Boyle mostra una corsa frenetica per le strade di Edimburgo sulle note di “Lust for Life”.  Il chiaro riferimento è alla fuga dalla metropolitana all’ inizio di Christiane F- I ragazzi dello zoo di Berlino, dove le note in sottofondo sono quelle di “Heroes” di David Bowie (forse lo Ziggy a cui si riferisce inconsapevolmente Diane?).

Nella Berlino della seconda metà degli anni ’70, David Bowie e Iggy Pop sono infatti amici inseparabili, compagni di ispirazione e di nottate a base di sostanze stupefacenti: gli stessi eccessi che si trovano in Trainspotting. Nel romanzo non vengono risparmiati momenti pulp e turpiloquio, ma la scrittura prende fin da subito un ritmo incalzante che conquista il lettore.

Ecco perché ho sempre pensato che Trainspotting potrebbe essere il romanzo perfetto per far venire voglia di divorare libri a chi pensa di non essere tagliato per leggere.

Temi come il tradimento, i rapporti umani ridotti a solo interesse, la dipendenza da eroina vengono trattati con durezza e houmor, lasciando però trasparire nell’ingenuità di qualche personaggio una possibilità di redenzione per tutti.

Storie di altri libertini di Edimburgo, per dirla con il nostro Pier Vittorio Tondelli.

L’impronta letteraria del libro si sente fortissima anche al cinema: infatti Spud, uno degli sbandati protagonisti della trama, si scoprirà egli stesso scrittore vent’anni dopo nel secondo capitolo del film, realizzando nel film un romanzo mai scritto da Irvine Welsh.

Nel crudo realismo di un’opera che ha dato impulso a tutta la new wave letteraria inglese di inizio anni ’90 (Irvine Welsh, Roddy Doyle, Joseph O’ Connor e Nick Hornby) il culto dell’ Iguana è sempre presente, anche quando non viene citato direttamente. Un musicista che magari non è sempre stato baciato dall’ispirazione (come l’amico Bowie, ad esempio), ma che ha il merito di essere ancora oggi un grande ispiratore di musica, letteratura, cinema e moda.

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