Magarìa: perché Camilleri è anche per i bambini

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Non bisogna essere necessariamente siciliani per apprezzare questo libro, dato che le poche parole scritte in dialetto sono comprensibilissime e rendono pittoresca la storia, impreziosendola della saggezza tipica dei nonni (che pronunciano ancora qualche parola in siciliano).

Mi diverte molto pronunciarle mentre leggo il libro a mia figlia, vivendo in una regione in cui ci si vanta (:-)) di possedere la lingua perfetta, la vera lingua italiana (di quale regione starò parlando???).

Anche se si tratta di una favola per bambini, Camilleri ci ha piazzato dentro un mistero e un’indagine da parte dei carabinieri!

Magarìa, mammalucchigne, picciliddra, i tempi al passato remoto: parole che mi riportano nella mia terra e che mi fanno pensare a mio nonno, in cielo da diversi anni, un uomo che amava raccontare storie e aneddoti (anche in latino…xché lui ha studiato al liceo scientifico!!), che incantava i suoi nipoti con la sua allegria e voglia di vivere.

Il nonno di Lullina non è da meno.

Mentre passeggiano campagna campagna, vicino al mare di Siracusa (questo lo aggiungo io mentre leggo a Bimbuzza), tra fichi d’India e la tipica sterpaglia bruciata dal sole, il nonno racconta alla nipote storie inventate di grilli canterini, usignoli e balene.

Ma poi è Lullina che a un certo punto racconta una storia al nonno, precisamente un sogno: un nano giallo le ha svelato 7 parole magiche che fanno scomparire (mammalucchigne) e altre 7 che fanno riapparire.

Il nonno ovviamente non ci crede ma asseconda la nipote, mostrandosi interessato e curioso.

E così la nipote, invitata dal nonno, pronuncia le 7 parole mammalucchigne e PUF scompare davvero. Il nonno a quel punto si dispera perché non trova più da nessuna parte la sua Lullina.

Arrivano i carabinieri!
Nessuno gli crede…e come potrebbero d’altronde con tutto quello che si sente dire oggi!!??? Sicuramente è stato il nonno a farla scomparire e non di certo le 7 parole mammalucchigne!!!

Come finisce? Si può decidere il finale che si vuole, dato che Camilleri lascia tre opzioni tra cui scegliere…

Sta al lettore decidere se il lieto fine oppure la tragicità che, purtroppo, spesso sconvolge le nostre anime.

Buona lettura tra fichi d’India, mare e colori di Sicilia.