Gli Spaesati: ognuno fuori posto ma nel proprio posto

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Vi presento una novità di una casa editrice che adoro, la Verba Volant, dedicata alle migrazioni e al multiculturalismo.

Le grandi e colorate pagine presentano illustrazioni molto belle ed emblematiche accompagnate da un testo ironico (in italiano e in francese) e in rima (praticamente è poesia) sugli “Spaesati”.

Ma chi sono? perché vengono chiamati così?

Si tratta infatti di animali, come pappagalli, stambecchi, foche, balene…che si trovano a dover cambiare il proprio habitat, ma non sempre i cambiamenti sono facili e avvengono naturalmente. A volte sono però imprevedibili e riservano delle sorprese.

Si tratta infatti di animali, come pappagalli, stambecchi, foche, balene…che si trovano a dover cambiare il proprio habitat, ma non sempre i cambiamenti sono facili e avvengono naturalmente. A volte sono però imprevedibili e riservano delle sorprese.

E allora il pappagallo proveniente dal Brasile giunge in Tibet col la sua voce stonata, ma lì incredibilmente la nota unica gli riesce flautata e non pensa più di tornare indietro. E così il Lama dalle Ande si ritrova in Lapponia dove il gran freddo gli ghiaccia la saliva, mentre il Cavalluccio Marino, lasciato l’Oceano,trotta senza mera a Rio delle Amazzoni.

E insomma, ognuno fuori posto ma nel proprio posto.

Quanti di noi hanno lasciato la propria casa o la propria terra (come me) e, dopo un iniziale momento di smarrimento, hanno coltivato e messo su nuove radici, adattandosi (non sempre facilmente) a nuovi posti e situazioni?

Mia Lecomte, poetessa e scrittrice italiana di origine francese, con le illustrazioni di Andrea Rivola, ha regalato un quadro dove è possibile rispecchiarsi e riflettere, perché non è necessario allontanarsi troppo da casa o dalla propria terra per sentirsi smarriti.

Lo smarrimento è possibile provarlo anche nelle piccole situazioni quotidiane che viviamo.