Riviste che passione: “altri cattolici” ed eretici vari
Il filo conduttore della rassegna stampa di questa settimana è il riferimento a scrittori cattolici, più o meno “ortodossi”.
Partiamo da “La Lettura“.
Zuppi, cardinale e arcivescovo di #Bologna, ribadisce in “Odierai il prossimo tuo” (titolo provocatorio) l’ideale cristiano dell’accoglienza.
L’antagonista, mai nominato é Matteo Salvini. “Prima di essere un vero italiano, cerca di essere umano”… lo dice il rapper #Salmo e in un certo senso anche Zuppi.
L’informatico e saggista Lanier condanna l’uso eccessivo di app e smartphone, ma non della #realtavirtuale. Esisterà mai una killer application in questo ambito?
Da Boochani ad Altan, quando la scrittura anziché alla libertà conduce alla priogionia.
Una splendida lettura da parte di Pierluigi Battista de “Il Colibrì” di Sandro Veronesi: i riferimenti al Dottor Zivago e al senso della vista.
Il racconto di un concerto per pianoforte per palati fini, disponibile anche su Spotify. Importante soprattutto per un altro motivo…
… si tratta della prima composizione classica di Thom Yorke, leader dei #Radiohead.
Su “Robinson” invece la storia di copertina riguarda Tondelli, il “Celine dell’Italia anni 80”.
Il suo studio e la sua libreria sono riprodotti nella biblioteca di Correggio, paese in provincia di Reggio Emilia che ha dato i natali anche a Luciano Ligabue.
Il ricordo del compaesano #Liga: Tondelli faceva parte del mondo cattolico, ma con “Altri Libertini”, romanzo che descriveva in maniera cruda la provincia italiana, lo ispirò per #sognidirocknroll e non solo.
L’ultimo noir di Ian Rankin raccontato da De Cataldo.
Libri che parlano di bambini orfani e randagi durante il regime comunista e la seconda guerra mondiale: storie toccanti che vale la pena conoscere
La storia dei tessuti che hanno fatto la storia in un libro di Kassia St Clair.
David #Attenbourough e l’importantlza di sensibilizzare i bambini sui temi ambientali: il pianeta lo salveranno loro.
Buon compleanno #Asterix, amico d’infanzia francese!
Un salto nel mondo del calcio con Arrigo Sacchi: l’unico allenatore italiano che ha apportato un cambio alla filosofia di gioco “all’italiana” per cui per vincere bisogna prima… non prenderle!
