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Orgoglio e pregiudizio: il classico che ho imparato ad amare col tempo

Ho letto solo da poco questo grande classico della letteratura inglese e visto da poco anche la serie di 6 episodi su Prime video (correte a guardarla se non lo avete ancora fatto…Per me è meglio del film con Keira Knightley!) che hanno sicuramente contribuito a far crescere il mio amore per le sorelle Bennet e per Lizzy in particolare.

E’ lei la protagonista indiscussa del grande classico di Jane Austen, è lei che ho ammirato sorprendendomi di pagina in pagina, è lei che ho desiderato essere per poter affermare esattamente tutte le sue parole e convinzioni. Parole di un’attualità incredibile, nonostante siano state scritte e pensate alla fine del 1700 da una Jane Austen ventenne e, a parer mio, già tanto rivoluzionaria.

Sapete però, perché ne ho parlato varie volte, che non è stata una lettura facile per me. Il primo impatto con Jane Austen (ebbene, si, non avevo ancora letto nessuno dei suoi romanzi, molto grave, lo so!) non è stato positivo e ho avuto bisogno di tempo per conoscerla, apprezzare il sui linguaggio e soprattutto immedesimarmi con il contesto storico raccontato e vissuto dall’autrice stessa.

Tra merletti, feste e ricevimenti, chiacchiere in salotto e una madre che come unico pensiero ha solo quello di far sposare “bene” le sue cinque figlie (“Scopo della sua vita era trovare marito alle figlie; i suoi svaghi le visite e le chiacchiere“), mi ha innanzitutto colpito la figura del padre, il signor Bennet tanto dolce e ironico, il personaggio che mi ha conquistato di più, ovviamente dopo Elizabeth.

“Mr Bennet era un tale e singolare miscuglio di acutezza e di umorismo, di sarcasmo, di pudori e di capricci, che la consuetudine di ventitré anni di matrimonio non era bastata a sua moglie per comprenderne il carattere. La natura di quest’ultima era molto complessa. Era una donna di intelligenza modesta, di scarsa cultura e di carattere debole e incerto”.

Ecco, appunto. La mia iniziale difficoltà è stata dettata da questo “non succedere niente”: troppe chiacchiere sugli stessi argomenti e disperazione per una festa saltata. Probabilmente mi aspettavo un romanzo più impetuoso e ricco di colpi di scena, piuttosto che lunghe disquisizioni sull’essere “orgogliosi”, difetto assai comune all’epoca!

“Vanità e orgoglio sono cose diverse, benché tali parole siano spesso scambiate per sinonimi. Si può essere orgogliosi senza essere vanitosi. L’orgoglio infatti si rifà piuttosto all’opinione che abbiamo di noi stessi, la vanità a quella che vorremmo che gli altri avessero di noi”.

Queste per me sono diventate delle perle di saggezza.

La storia ha iniziato a coinvolgermi di più quando è venuto fuori il carattere sempre più determinato e prepotente (in senso positivo) di Elizabeth, la seconda figlia dei Bennet, dispensatrice di consigli, capace di rasserenare gli animi, soprattutto quello tormentato della sorella maggiore, e di farmi tanto ridere. Io ho riso davvero tanto leggendo alcuni passaggi.

Lizzy è diventata la mia eroina nel momento in cui ha rifiutato fermamente la mano del cugino Mr Collins, battezzato da Lucia “il viscido”.

“Davvero, Mr Collins, voi non cessate di imbarazzarmi. Se quanto detto finora può sembrarvi un incoraggiamento, non so come esprimervi il mio rifiuto in maniera tale da convincervi che non si tratta d’altro. […] Torno a ringraziarvi dell’onore che mi avete fatto con la vostra proposta, ma mi è assolutamente impossibile accettarla. I miei sentimenti me lo vietano a ogni costo”.

Io l’adoro. Ma poi…vogliamo parlare della sua reazione quando scopre che ad accettare la proposta di matrimonio di Mr Collins è la sua migliore amica, Charlotte! Un quadro per lei a dir poco umiliante.

Il meglio è sempre il padre, Mr Bennet, che di fronte al suo rifiuto e alla disperazione della moglie (come può aver rifiutato una proposta di matrimonio tanto allettante!?), dice a Lizzy:

“Ti sta davanti una triste alternativa, Elizabeth. da oggi in poi dovrai essere un’estranea per uno dei tuoi genitori. Tua madre non vorrà più vederti se non sposerai Mir Collins, e se lo sposerai non vorrò più vederti io”.

Io e Lucia abbiamo visto gli episodi di Orgoglio e pregiudizio seguendo le parti anche sul libro, e questa scena l’abbiamo ripetuta a voce e rivista mille volte.

Mr Bennet, il nostro idolo.

E poi, chiaro, la storia per me si è fatta più intrigante tra tutti quei detti, non detti, botta e risposta tra Lizzy e Darcy, un amore che cresce pian piano e di cui, inizialmente, non mi ero nemmeno accorta.

“Non ho mai desiderato la vostra stima, che peraltro mi accordate così malvolentieri…”

Il resto lo lascio scoprire a voi. Io nel frattempo ho deciso di leggere tutti i libri di Jane Austen.

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