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Una lettera per Sara: il terzo capitolo della donna invisibile e dolente

Esce, oggi, per Rizzoli Una lettera per Sara, terzo capitolo della serie di Sara di Maurizio De Giovanni.

Esattamente un anno fa, al salone di Torino, al firma copie ho detto a Maurizio: “Pian piano riuscirò ad affezionarmi a Sara”.

Dopo un anno, mi è stata offerta la possibilità di leggere in anteprima “Una lettera per Sara” e di parlare, ieri, nuovamente con De Giovanni, grazie all’invito ricevuto da Rizzoli per un incontro selezionato con l’autore, in occasione della nuova uscita.
E oggi, quindi, amo Sara più che mai!

E’ stato un incontro emozionante e intimo. In particolare mi ha colpito il modo in cui Maurizio ci ha parlato di Sara: dai suoi occhi è stato possibile percepire tutto il suo amore per lei.

Ecco come De Giovanni ha descritto il suo nuovo personaggio, giunto al suo terzo capitolo che la vede protagonista: “Sara è una donna che ha vissuto la sua vita senza avere sconti dalla vita, portando con orgoglio le tracce del tempo su se stessa. Adesso, nell’autunno della sua vita, è bellissima: io sono innamorato pazzo di Sara perché mi coinvolge come donna, è il tipo di donna che ogni uomo vorrebbe incontrare nella propria vita, una donna che getta in faccia al mondo intero lei com’è, battendosi con forza per la giustizia“.

Con Sara, oggi De Giovanni sente di avere una grande opportunità, quella di mettere le mani nelle numerose macchie e zone d’ombre di una nazione giovane e contrastata, difficile da leggere.
Con Sara potrei andare a Ustica, nella camera da letto di Papa Luciani, nella tomba di Manuela Orlandi, a cercare delitti celebri rileggendoli in chiave narrativa. Preferisco però i piccoli misteri.”

Come quello che si trova nel nuovo libro che è dedicato, infatti, a Graziella Campagna, uccisa a 17 anni a Messina nel 1985. Lavorava in una lavanderia e un giorno, dentro un paio di pantaloni, ha trovato un biglietto che le ha fatto capire che la persona dei pantaloni non era chi diceva di essere. Non lasciandosi corrompere, ha pagato con la morte.

Un delitto di mafia e corruzione da cui l’autore ha preso spunto, per una storia che ancora una volta coinvolge e fa arrivare fino alla fine con il cuore in gola.

Leggendo Sara, personalmente mi sono trovata davanti a una donna inizialmente criptica, difficile da amare e con cui entrare subito in empatia. Andando avanti ho scoperto come siano invece dirompenti la sua passione, la sua forza, la sua anima dolente. Una donna che si mostra a poco a poco e che, quando lo fa, riesce a calamitare tutti intorno a sé.

Come ha affermato lo stesso De Giovanni: Sara non vuole palcoscenici invadenti, non vuole essere scavalcata e attraverso lei l’autore vuole solo raccontare, utilizzando anche un, linguaggio scarno, diverso rispetto al solito.
Leggendolo vi accorgerete inoltre che, a differenza degli altri gialli, qui non c’è Napoli proprio perché, come spiegato da De Giovanni, Sara non ha bisogno di altro per raccontare la sua storia.

Come sempre, la prosa a tratti poetica di De Giovanni immerge il lettore tra vari personaggi e protagonisti di una vicenda piena di misteri ma che, ancora una volta, Sara riuscirà a risolvere grazie al suo intuito e alle sue sensazioni.

Se non conoscete ancora Sara che, attenzione, non è un poliziotto ma una donna dei servizi segreti, vi consiglio di iniziare dal primo capitolo (Sara al tramonto) per poi continuare con Le parole di Sara e Una lettera per Sara.

Di cosa parla Una lettera per Sara:
Sembra strano, ma tutto parte dal caffè delle 11 dell’ispettore Davide Pardo, interrotto bruscamente (e malauguratamente!) dal vicecommissario Angelo Fusco in pessime condizioni.

Entra quindi in scena un nome, Antonino Lombardo, un detenuto che sta morendo, che a Sara Morozzi ricorda qualcosa. Ma cosa?

“Fidati delle tue sensazioni”

Poi ci sono una ragazza in una vecchia libreria che trova un biglietto dentro un libro, un ragazzo, un vecchio malato, una donna colpita da una malattia rara.

Ma soprattutto c’è il TEMPO, quello che lega e allo stesse divide se non se ne ha più.

Lo trovate sul sito di Rizzoli dedicato alla collana noir.

 

 

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