“Il mistero di Anna” di Simona Lo Iacono mi ha portata dritta verso i libri di una grande scrittrice italiana che, ahimè, non avevo ancora letto: Anna Maria Ortese.
Il libro di Simona Lo Iacono è, infatti, un tributo alla Ortese attraverso la storia di una ragazzina siciliana (esattamente di Siracusa!) che vince come premio di un concorso letterario una settimana a casa della nota scrittrice, a Milano.
Anna Cannavò, la piccola protagonista di “Il mistero di Anna”, si fa portatrice della storia di Anna Maria Ortese, perché attraverso i suoi occhi, sguardi, pensieri, curiosità, viene portata alla luce la vita per niente facile e assai tormentata della scrittrice, vincitrice tra l’altro del Premio Strega nel 1967.
E’ il motivo per cui ho recuperato subito “Poveri e semplici“, il libro vincitore, trovato usato e quindi ancora più prezioso e oggi collocato nel mio scaffale dedicato al famoso premio letterario.
Dalla Sicilia con Anna Cannavò a Milano con Anna Maria Ortese per immergersi negli anni del dopoguerra e nella vita degli intellettuali.
Entrambi i libri sono scritti in prima persona e sono mossi dalla passione.
Sete di conoscenza, cultura, pensiero libero.
“Poveri e semplici” ha al centro la vita di Bettina (l’alter ego della Ortese) nei suoi anni milanesi, con una famiglia fatta di amici…
“Eravamo malgrado ciò, veramente artisti? O semplicemente comunisti? O dei poveri sbandati?”
Ragazzi di diversa età che tentano di vivere o sopravvivere, uniti dagli ideali socialisti e convinti di poter vivere bene anche in povertà, unendo le forze , le energie, i risparmi…La loro convivenza ideale subisce, però, dei cambiamenti nel corso del tempo, perché quando il cuore “comanda” non si può far finta di niente. E così si assiste anche a una bella storia d’amore, seppur tra stenti e privazioni.
“Riposa, sta’ calmo, sorridi nella tua ombra, nella tua oscurità, mia dolcezza, mia allegria, mio tesoro”