Inauguriamo la nostra due giorni #libriemusica dedicata alla festa del lavoro, in un anno in cui per gli effetti della pandemia e di una crisi economica ormai endemica, il lavoro è un tema più che mai importante e complicato.
“Tutti giù per terra” esce nel 1994 dalla penna di Giuseppe Culicchia. Walter, il protagonista del libro (che per chi ha visto l’adattamento cinematografico di Davide Ferrario ha la faccia di Valerio Mastandrea) è il primo vero precario della letteratura italiana.
Walter gira in tondo tutta Torino alle prese con lavori senza futuro e piccoli faccendieri, veri animali pronti a sfruttare ogni situazione a proprio favore. Viene da famiglia umile e disastrata (madre muta per scelta, padre operaio, filosofo e puttaniere), legge molto e frequenta l’università sperando in un futuro migliore, ma alla fine di questo girotondo sa che le armi migliori per uscire (forse) vittorioso sono l’ironia e il disincanto.
Nell’edizione “remixed” del 2014, Culicchia (allievo di Tondelli) compie un esperimento letterario, riscrivendo “Tutti giù per terra” ai giorni nostri, nel tempo dei social e degli influencer.
Buon Primo Maggio e che lavoro dignitoso e sano ci sia sempre per tutti.