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La festa dei morti in Sicilia e i Totò

Altro che Halloween!

Questo è un post sentimentale che parla di me. Non volevo, infatti, far passare inosservato questo giorno, soppiantato nel corso degli anni dai festeggiamenti di Halloween.

“Ai miei tempi” figuriamoci se ci si mascherava da strega o si facevano le zucche!

I giorni dal 31 ottobre al 2 novembre ci si preparava per “i morti” che ci avrebbero fatto visita la notte tra l’1 e il 2.
Macabro eh???
Eppure nessuno di noi bambini aveva paura. Era una festa.

La mattina del 2 ci si svegliava col cuore in gola e sul tavolo della sala si trovavano tanti dolci e  regali. Sembrava il giorno di Natale.

Inevitabilmente ricordo i racconti di mio nonno che ci consigliava di andare a letto presto perché i morti erano già in cammino, dal cimitero, con le candele in mano, per venire a trovare i parenti.

Eravamo felicissimi.

Col tempo questa tradizione si è un po’ persa ma non del tutto nel mio cuore. Lucia SA che arriverà qualcuno dei morti a casa nostra, a cui va lasciato qualcosa da bere e mangiare, e SA che troverà un piccolo pensiero per lei da parte loro, per averli pensati.
Da noi verranno i bisnonni.

Dovete inoltre sapere che esiste un racconto stupendo di Andrea Camilleri proprio sulla festa dei morti.
Inizia così:
“Fino al 1943, nella nottata che passava tra il primo e il due di novembre, ogni casa siciliana dove c’era un picciliddro si popolava di morti a lui familiari. Non fantasmi col linzòlo bianco e con lo scrùscio di catene, si badi bene, non quelli che fanno spavento, ma tali e quali si vedevano nelle fotografie esposte in salotto, consunti, il mezzo sorriso d’occasione stampato sulla faccia, il vestito buono stirato a regola d’arte, non facevano nessuna differenza coi vivi….I dolci erano quelli rituali, detti “dei morti”: marzapane modellato e dipinto da sembrare frutta, “rami di meli” fatti di farina e miele, “mustazzola” di vino cotto e altre delizie come viscotti regina, tetù (i miei totò), carcagnette….” (racconto completo).

In Sicilia probabilmente questa tradizione non è più calda come una volta, ma già da ottobre i forni iniziano a sfornare i dolci tipici, come le Ossa di morto o i Totò (nel siracusano). Non so cosa darei per averli freschi in casa! Ne sento comunque l’odore e il sapore a distanza.

Già prima della diffusione di Halloween, quindi, in Sicilia si festeggiava una ricorrenza simile.

Dovete sapere che Halloween (il nome significa “notte di tutti i Santi“) non è una festa americana; le sue origini infatti sono celtiche e si svolgeva in Irlanda e Gran Bretagna per festeggiare l’arrivo del nuovo anno che, a quei tempi (tra il V e il III sec a.C), iniziava il 1 novembre. La notte prima, il 31 ottobre, gli abitanti accendevano falò per spaventare gli spiriti, dato che credevano che i morti tornassero a visitare le loro case.

Esattamente come per la festa dei morti in Sicilia! Altro che Halloween!

Secondo la tradizione, nella notte tra l’1 novembre e il 2 novembre, i morti vagano per le strade dei paesi e fanno visita alle loro famiglie, lasciando alcuni doni ai bambini. È il loro modo per ringraziare i familiari per le preghiere ricevute.

Anche quest’anno quindi io e Lucia ci faremo trovare pronte e lasceremo sulla tavola qualcosa per loro, questa volta di molto speciale.

Io e Lucia abbiamo infatti preparato i classici biscotti dei morti chiamati Totò.

Non saranno come quelli dei forni di Sicilia, ma…ci accontentiamo.

Accanto ai biscotti metteremo anche qualcosa da bere e la filastrocca:
Armi santi, armi santi
Iu sugnu unu e Vuatri siti tanti
mentri sugnu ‘ntra munnu di guai
Cosi di Morti mittitiminni assai.
(Traduzione: Anime sante, anime sante io sono uno e Voi siete tanti. Mentre io sono in questo mondo di guai, regali dei morti mettetemene tanti).

La ricetta dei Totò di Sicilia:
Impasto:
Farina 00, 500 grammi
Zucchero, 200 grammi
Cacao amaro, 100 grammi
2 uova
12 gr di lievito per dolci
1 cucchiaino di cannella
sale, un pizzico
burro, 100 grammi
latte, 250 ml. circa

Glassa:
zucchero, 250 grammi
acqua, 60 ml.
cacao amaro in polvere, 1 cucchiaio

Procedimento
Sbattere le uova con lo zucchero e un pizzico di sale, fino ad ottenere un composto spumoso.
Aggiungere la farina e il cacao setacciati insieme, la cannella e il lievito.

In un pentolino far sciogliere il burro con una parte del latte. Lasciare intiepidire e aggiungerlo agli altri ingredienti nella ciotola.
Amalgamare bene.

Aggiungere il rimanente latte poco per volta, se l’impasto fosse troppo asciutto.

Formare della palline della grandezza di una noce e allinearle sulla teglia foderata con carta forno, ben distanziate tra di loro.
Mettere nel forno a 180° per circa 20 minuti.

Farli raffreddare.

Per la glassa, far bollire a fuoco basso l’acqua con lo zucchero. Quando appaiono le prime bolle, continuare a cuocere per un minuto, poi spegnere la fiamma.
Aggiungere il cacao setacciato e mescolare bene in modo da avere un insieme perfettamente amalgamato.

Immergere rapidamente nella glassa un biscotto alla volta con una forchetta, rigirandolo in modo che venga ricoperto da tutti i lati. Disporli su un foglio di carta forno e non appena la glassa si raffredda, i totò sono pronti!

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