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La fisiognomica di Marianna Ucria

Il nostro angolo dei vinili #libriemusica,  oggi, mette in collegamento uno dei libri italiani più amati da Viviana, ovvero “Marianna Ucria” (1990) di Dacia Maraini, con uno degli album italiani preferiti di Marco, “Fisiognomica” (1988) di Franco Battiato.

Due opere contemporanee l’una con l’altra come non accade spesso nel nostro angolo domenicale, per giunta di due autori conterranei, che mettono la Sicilia in primissimo piano nella loro narrazione. Se la Maraini ne ha fatto un marchio di fabbrica, per Battiato questo album significa un ritorno alle origini dopo i percorsi musicali degli anni ’70 e ’80.

Abbiamo scelto Marianna perché mentre scriviamo ricorre la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Le abbiamo dedicato un’accorata recensione non molto tempo fa, ma pensiamo sia giusto riproporla oggi, come simbolo di chi sa dire di no ad un potere maschilista ed oppressivo. La dignità, la pazienza e la risolutezza nel prendere una decisione fortissima sono un monito per tutte le donne a uscire da situazioni che con l’amore non hanno nulla a che fare. Per Marianna non si tratta di aver avuto a che fare con l’uomo sbagliato, come potrebbe essere oggi: nella Sicilia del ‘700 per una donna era tutto deciso, da chi si doveva sposare al numero dei figli da fare: non era poi così importante se poi tutto questo era condito da botte, insulti e stupri. Figuriamoci poi per lei che, da sordomuta, era considerata inadeguata.

Ma c’è un potere fortissimo, oggi come allora: quello dell’istruzione. Marianna è una donna dimessa solo in apparenza, diventa una lettrice colta e anche se non è detto a chiare lettere dall’autrice, è evidente che sia proprio la letteratura ad aprirle la mente fino al punto di ribaltare le convenzioni del tempo.

Per dirla con Battiato, lei è “come un eremita che rinuncia a sé” ma che sa trovare “un’immagine divina della realtà” e di conseguenza di se stessa.

Il collegamento è tutto con “E ti vengo a cercare”, capolavoro assoluto di Battiato contenuto in “Fisiognomica”, non una canzone d’amore ma un pezzo che ha a che fare con l’elevazione mentale, la spiritualità e il superamento di certi preconcetti. Ecco perché, fra le tante cover che ha avuto nel tempo, l’hanno saputa re-interpretare meglio gli introspettivi CSI rispetto ai toni alti di Tiziano Ferro.

Se a queste note spirituali si fanno seguire quelle di un brano in lingua siciliana come “Veni l’autunnu” ecco che la figura di Marianna sembra danzare davanti a noi da un’epoca all’altra, nella sua sconvolgente modernità, a far capire che il silenzio può essere più forte di mille parole e che una donna può bastare a se stessa, se la sua metà è misera e violenta.

L’originale di Franco Battiato. Capolavoro.

La cover dei CSI, con Franco Battiato special guest. La cover perfetta.

La cover di Tiziano Ferro

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