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La storia della Casa Editrice Sellerio

Grazie agli incontri A proposito di libri organizzati da Il Post ho scoperto la storia di una delle case editrici che amo di più, la Sellerio editore Palermo.

Il ciclo di incontri online, organizzato da Luca Sofri e partito l’11 aprile, ha l’obiettivo di raccontare come i libri diventano libri e come arrivano da essere un’idea in testa di un autore e ad essere un oggetto in mano di un lettore.

Per me è bellissimo scoprire chi c’è dietro i libri che leggo, come un autore è entrato in contatto con una casa editrice, come è stato lanciato, con quale copertina o collana. Trovo interessante scoprire le strategie aziendali, come e attraverso chi vengono proposti i libri del catalogo e le novità alle librerie indipendenti o alle grandi catene, le figure che lavorano a ogni passaggio della catena, dalle più piccole alle più grandi case editrici.

Tra gli incontri in programma, quello con Antonio Sellerio, il figlio di chi ha fondato la casa editrice siciliana, di Palermo, nel 1969.
E’ stato molto affascinante per me scoprire che Enzo Sellerio ed Elvira, marito e moglie, non sapevano nulla di editoria, facendo lavori diversi. Lui fotografo di successo che lavorava con riviste prestigiose, soprattutto internazionali; lei funzionaria di un ente regionale. Avevano in comune una grande passione per i libri e decisero, così, di avviare la casa editrice Sellerio, aiutati da Leonardo Sciascia che fu infatti una figura centrale nella CE.

Il primo libro ad essere pubblicato, raffinato e curato graficamente da Enzo, fu “I veleni di Palermo“, con pagine intonse e una carta velina che avvolgeva il libro.
Pubblicarono poi libri illustrati sull’antropologia siciliana, realizzati con grande cura nei testi e nelle immagini e, in questa attività che, a quei tempi, era per lo più artigianale e geografica, fatta da persone che non avevano nessuna esperienza editoriale, Sciascia ebbe un ruolo importante aiutando la famiglia in qualsiasi cosa, dalla gestione dei contatti, alla segnalazione di libri, dalla scrittura di lettere alle schede dei libri e ai contratti.

E, neanche a farlo apposta, la prima svolta della CE si ebbe proprio grazie a Leonardo Sciascia, nel 1978, con la pubblicazione del suo “L’Affaire Moro“, un libro dal grandissimo valore letterario e politico che portò la Sellerio alla ribalta nazionale.
Nel giro di un anno furono stampate 100.000 copie tanto da scombussolare la stessa CE soprattutto dal punto di vista pratico: per es. la velina che avvolgeva la copertina del libro dava sicuramente grande pregio al libro, ma era un lavoro manuale che richiedeva molto tempo.
La Sellerio passò dal pubblicare libri per un pubblico ridottissimo a un pubblico vasto e inaspettato e per questo nacque l’esigenza di cambiare formato del libro, privilegiandone uno più pratico ed economico, soprattutto accessibile a più lettori possibile.

Nacque quindi, nel 1979, la collana “La memoria” ancora oggi presente sugli scaffali di tutte le librerie (sono arrivati al numero 1300 senza mai cambiare grafica), a ricordare la storia, la passione, il rispetto e le gratitudine di questa casa editrice blu.
Il formato della collana “La memoria” lo conosciamo benissimo: piccolo, tascabile, raffinato.

sellerio editore

Sin dai primi numeri, è stata chiara, inoltre, la linea della Sellerio e cioè recuperare i classici italiani e stranieri, pubblicare anche nomi minori, grandi esordi italiani (per es. un’altra pietra miliare della CE, fu Diceria dell’untore di Gesualdo Bufalino che vinse il Premio Campiello nel 1981), autori siciliani, grande attenzione alla narrativa contemporanea italiana (Tabucchi), il romanzo giallo.

Nel 1984 avvenne un grande cambiamento all’interno della famiglia Sellerio e della stessa casa editrice: Enzo ed Elvira si separarono e così la saggistica e la narrativa restarono di competenza della madre; l’arte e la fotografia del padre. Seguirono, negli anni ’90, momenti critici, in particolare per i piccoli editori tanto che la Sellerio attraversò grandi difficoltà finanziarie.

A un certo punto, però, tutto cambiò grazie all’arrivo in Sellerio di un autore che tutti conosciamo (io in particolare;-)) e che ha pubblicato tutto (o quasi) con la casa editrice, identificandosi fino alla fine con lei.

Sto parlando di Andrea Camilleri, ovviamente.

Nel 1994 fu pubblicato “La forma dell’acqua“, il primo romanzo di Camilleri con Montalbano: l’arrivo di Montalbano fu, come amava dire Camilleri, come l’arrivo del 7º Cavalleggeri dei film western. La notorietà di Camilleri crebbe così tanto che per tutta l’estate del 1998, i primi 6 libri in classifica furono tutti di Camilleri, pubblicati da Sellerio.

Dovete sapere che solo “Un mese con Montalbano” non fu pubblicato da Sellerio, ma da Mondadori che, con questa pubblicazione, fece un bellissimo regalo alla Sellerio, scegliendo di usare una copertina blu con diversi elementi che richiamavano tantissimo la CE siciliana. Morale della favola: chi non comprava libri Sellerio, per diverse ragioni, dopo aver scoperto Montalbano con l’edizione Mondadori, si catapultò a comprare tutti i libri Sellerio che acquisì, così, molta più notorietà.

E’ negli anni 2000 che la Sellerio passò dall’essere un editore d’élite a un editore di massa, dividendo il suo catalogo in Camilleri-Non Camilleri: non è stato però solo Camilleri l’unico successo della Sellerio. Non dimentichiamo infatti altri autori importanti, lanciati dalla CE, come Malvaldi e Carofiglio, Margaret Doody, Giménenz-Bartlett…o ancora Manzini e Robecchi che, oggi, sono tra gli autori di gialli più importanti degli ultimi anni.

Tra il 2010 e il 2012 sono venuti a mancare Enzo ed Elvira, i fondatori della Sellerio che oggi viene portata avanti da Antonio e dalla sorella Olivia, confermando e rinnovando, senza venire meno allo spirito originario della CE, le scelte e le varie pubblicazioni.

Gli ultimi anni hanno visto la scomparsa di Camilleri (2019) e la pubblicazione dell’ultimo episodio con Montalbano, Riccardino, che lo stesso Camilleri aveva consegnato alla Sellerio nel 2005, rivedendone la lingua nel 2017.

Oggi in libreria continuiamo a trovare la collana originaria, quella da cui tutto è partito, La memoria, dal colore blu e con le scritte del colore della cornice, dal formato tascabile, adatto a chiunque, economico e di qualità.

A questa si sono aggiunte, negli anni, altre collane che hanno affiancato l’originaria: Il contesto (2003) adottata per la narrativa contemporanea italiana e straniera, non di genere (non i gialli). Il suo formato è un po’ più grande de La memoria, sempre blu, con l’immagine di lato, senza cornice. La maggiore differenza con La memoria sta nella carta della copertina che è patinata e più comune. E’ stata rilanciata nel 2012 con un restyling che ha dato vita a un libro ancora più grande, con un prezzo più alto, un programma di pubblicazione più ampio (10-12 l’anno), senza mai rinnegare i tratti distintivi della Sellerio, mantenendo il blu, l’immagine asimmetrica e la carta di nuovo come quella de La memoria.

Nel corso degli ultimi due anni, è nata anche la collana tascabile Promemoria che ha rovesciato tutto quello che c’era prima, dando vita a qualcosa di completamente diverso.
La collana Promemoria si presenta infatti più grande, con materiale qualitativamente alto e una copertina diversa per ogni libro, il dorso riquadrato, senza scritte in copertina di premi o commenti, e con il retro che è una continuazione del fronte a livello grafico.

Quanto è affascinante la storia di questa case editrice? Grazie ad Antonio per averla raccontata tanto bene e aver fatto respirare la loro realtà, fatta di tanto lavoro e dedizione. Per me è stato, inoltre,  bellissimo scoprire la storia di una delle case editrici che amo di più, e adesso che sono più consapevole dell’oggetto che tengo in mano, sono più contenta.

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2 Commenti

  1. Giuliana Dorigo Aprile 27, 2022

    bello questo articolo. Tra gli autori italiani hai dimenticato Carlo Lucarelli. È sta Elvira Sellerio a voler publicate i suoi primi libri.

    Rispondi
    1. Viviana Sarti Aprile 27, 2022

      Grazie,adoro Lucarelli. Oltre a lui ci sarebbero davvero tanti altri autori che non ho citato ma che hanno reso la CE grandiosa.

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