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Nova di Fabio Bacà

Candidato al Premio Strega 2022, Nova di Fabio Bacà (Adelphi edizioni) è un viaggio tra le insicurezze e i giochi della mente. Non a caso il protagonista del romanzo è un neurochirurgo, Davide, che conosce quindi benissimo ogni aspetto del cervello, ma anche le emozioni, le paure, le insicurezze che lo travolgono.

In Nova di Bacà si assiste all’evoluzione, dissoluzione, illusione di una famiglia apparentemente felice e che, nel corso del tempo, a me è apparsa profondamente triste e insoddisfatta, incapace di reagire, apatica. E’ questa la sensazione che ho provato, leggendo della moglie Barbara preoccupata solo dei suoi imminenti 40 anni o del fatto di non aver passato al figlio le virtù immunizzanti attraverso il parto naturale (costretta al cesareo); di un padre con una carriera brillante senza però un briciolo di coraggio in più (tanto vigliacco!); di un figlio adolescente (a dire la verità, il mio preferito della famiglia) desideroso e curioso di provare ebrezza con gli amici e i primi amori.

Sembrerebbe tutto normale; la vita va avanti in quel di Lucca tra lavoro, amicizie, scuola, qualche problema col vicino, il capo ingrato, pranzi fuori, qualche concerto…
Poi, però, questa normalità apparente viene scossa da una serie di casi, incontri e personaggi che sconvolgono la calma piatta della famiglia e soprattutto i processi mentali di Davide che si trova a fare i conti con un se stesso mai conosciuto prima.

“E’ stato per puro caso”

Una persona è entrata nella vita di Davide (non un’altra donna, sarebbe stato banale!) per insegnargli a cavalcare il suo Potere.
Vi chiederete: quale potere?
Quello di essere brillante, stimato nel lavoro, amato dalla famiglia, sicuro, felice…?

No. Davide scopre di avere un’anima contraria a tutto quello che ha sempre fatto e pensato, a partire dalla deontologia seguita nel lavoro.

La sua vigliaccheria improvvisamente scompare; non ha più paura di tirare cazzotti a qualcuno e di dire quello che pensa davvero. Non teme più niente e nessuno, insegue e pareggia alcuni conti in sospeso.

La figura del “maestro di vita” che arriva “per puro caso” a sconvolgere l’esistenza della famiglia simboleggia “l’altra parte” di ognuno di noi (mentre scrivo, preciso di non avere ancora e appositamente letto altre recensioni o visto interviste, perché voglio essere lucida e soprattutto incondizionata nel dare il mio giudizio), il male che non si vorrebbe mai arrecare a nessuno, la violenza che si reprime, le parole non dette, la cosiddetta altra faccia della medaglia.

Fino alla fine di Nova niente è ciò che sembra, nemmeno il vicino tanto temuto ritenuto il peggiore dei malfamati e il povero figlio psicopatico arrivato dall’Australia.

Cosa è vero e cosa no di questo romanzo “mentale” che ci ha regalato Bacà?
Adesso posso andare a vedere e a leggere tutte le interviste perché sono curiosa di scoprire di più e captare tutti quei significati nascosti che probabilmente non ho colto.

Un consiglio: leggete Nova con il vocabolario in mano. E’ arricchente.

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1 Commento

  1. Rosi Maggio 8, 2022

    Interessante la tua analisi e condivido che Bacà ha una scrittura arricchente. Sono d’accordo con quasi tutto quel che scrivi. L’unica cosa che penso è che Davide non sia in realtà un vigliacco, ma un uomo che non sa reagire alle brutture che gli si presentano. Non è preparato. Può conoscere il cervello all’interno ma gli manca l’input per una reazione!

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