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Gatsby vs Stoner fra lettori ed elettori

Oggi il nostro angolo dei vinili è dedicato alle due anime che dividono da sempre gli States: Trump vs Biden, Gatsby vs Stoner come uno scontro (più che un incontro) fra due mondi opposti, che ci piace proporre  dopo l’ Election Day di martedì 3 novembre 2020. Le note di Bob Dylan sono un collegamento ad un momento particolare per entrambi i personaggi letterari e un vero e proprio omaggio all’America attraverso il menestrello folk che l’ha saputa raccontare come pochi altri.

Gatsby è Trump, il vero tycoon. Vincente per natura, per forza o alla fine solo in apparenza, rappresenta quella parte dell’ American Dream per cui attraverso l’intraprendenza si può arrivare a traguardi impensabili per un uomo comune.

Il suo sogno impossibile, la sua ascesa alla Casa Bianca è riconquistare Daisy, la donna che ha sempre amato e che ha dovuto idealmente lasciare nelle braccia di un altro dopo essere partito per la prima guerra mondiale. Fitzgerald tratteggia un eroe romantico che cerca la propria realizzazione nella vita nell’amore verso questa donna, oltre le insicurezze personali. Ha fascino, ricchezza e personalità, eppure Gatsby è destinato a restare solo: basti pensare che alle sue feste l’alcool scorre a fiumi (nonostante la legge lo proibisca) ma nessuno degli invitati comunica realmente. La sua sconfitta finale è inevitabile, anche se in fondo resta difficile da accettare per chi gli è stato vicino e per chi fra i lettori lo ha ritenuto degno di ammirazione.

Stoner è Biden,  un anti-Gatsby l’uno come un anti-Trump l’altro, anche se dietro alla facciata c’è molta più solidità rispetto all’etichetta di semplice alter ego. L’esaltazione della normalità di Stoner è ancora più evidente se paragonata alla vita vissuta in prima linea da parte di Gatsby.

Williams dipinge il suo personaggio come un uomo che sa aspettare e assaporare momenti di felicità passeggera come un dono di Dio. E’ una persona capace, molto più di quanto sembri, che alla lunga resterà vittima degli eventi ma che di certo non si può dire non abbia avuto la forza di portare avanti le sue battaglie, come quella combattuta da professore contro uno studente raccomandato. A differenza di Gatsby sa accettare le regole ed elaborare i lutti (a proposito di questo per Biden: sapevate che perse la moglie e la giovane figlia in un incidente stradale?) tuttavia alla lunga finisce per assuefarsi a un senso di accettazione che diventa rassegnazione. Come Gatsby esce di scena in modo discreto ma importante, lasciando un profondo affetto in molti lettori.

Lettori, elettori, inizio e fine dell’ American Dream: per entrambi, per dirla con Bob Dylan, “the answer is blowin in the wind”, ovvero la risposta a tutto è sfuggente, persa nel vento. Per entrambi la morte è cucita su misura, consolatoria, pronta a ricordare che tutto quello per cui si è combattuto in vita deve essere messo da parte. Proprio come il fuorilegge Billy the Kid, che nel brano “Knockin’on heaven’s door” di Bob Dylan si rivolge alla madre nel momento del trapasso, esortandola a mettere via le pistole: adesso che Pat Garret lo ha ucciso non gli serviranno più. Un altro sogno americano che si spezza, lasciando spazio, da qualche parte, ad un altro che inizia.

Non è proprio quello che accade in America quando entra in carica un nuovo presidente?

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