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L’anno del pensiero magico di Joan Didion

E’ stato un viaggio molto particolare, vissuto grazie all’autrice americana Joan Didion. Un viaggio inaspettato, inusuale, mai fatto fino ad ora. E’ stata, quindi, una lettura assolutamente originale e soprattutto capace di mettermi di fronte a pensieri e riflessioni ai quali non si pensa mai o, se si, in modo superficiale.

Quante volte diciamo: un giorno ci sei, un altro non ci sei più. Lo diciamo soprattutto quando sentiamo di incidenti, catastrofi, situazioni che sembrano sempre lontani da noi e dalla nostra quotidianità, e invece…chi lo sa!?

“La vita cambia in fretta. La vita cambia in un istante. Una sera ti metti a tavola e la vita che conoscevi è finita”.

L’autrice, dopo circa un anno da un lutto improvviso, nel corso del quale il dolore si è sommato ad altro dolore, (non entro nello specifico per non spoilerare), ha deciso di mettere su carta questo “anno del pensiero magico” e ogni sua idea, messa in discussione, sulla morte, la malattia, il calcolo delle probabilità, la fortuna e la sfortuna, il matrimonio, i figli e il dolore, gli infiniti modi con cui la gente affronta o non affronta il fatto che la vita finisce.

Il racconto della sua perdita si fonde con lunghi flussi di coscienza e una discussione interiore che la porta dal presente al passato verso il futuro.
Nonostante il dolore (Il dolore quando arriva non è affatto come ce lo aspettiamo), Joan Didion ci fornisce un racconto di grande forza e speranza.

La sua indagine, attraverso le opere citate di vari autori che hanno approfondito e scritto le reazioni delle persone davanti al lutto, offre molti spunti di riflessione e incoraggiamento a chi “ha sempre l’impressione di soffocare, di avere la gola chiusa…

“Le persone che hanno perso qualcuno da poco hanno sul viso una certa espressione, forse riconoscibile solo da coloro che hanno visto quell’espressione sul proprio. E’ un’espressione di estrema vulnerabilità, nudità, trasparenza”.

Non sapremo mai nulla di certo del momento di terrore, del buio eterno, ma sappiamo quello che si prova quando una persona non c’è più. E Joan Didion con questo libro prova a farci sentire più pronti, consapevoli e soprattutto meno soli.

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